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Lunedì, 05 Gennaio 2015 06:05

Vittoria allo spasimo della Proger che di rincorsa batte Tortona al suono della sirena.

Scritto da  Redazione sportiva
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di Massimo Renella Puoi giocar male più di quanto sia lecito, puoi soffrire le pene dell’inferno per far canestro, puoi star sotto nel punteggio e inseguire per quasi tutta la gara ma basta un finale così e in un attimo tutto cambia e dalla sofferenza più frustrante passi in una fase d’esaltazione che non ha eguali in nessun altro sport. Questo ê il basket ! Show game ! E allora, per una volta, vale la pena partire dalla fine. Siamo a 2’30″ dalla fine e Tortona è saldamente in vantaggio con con sei punti di vantaggio (61-67) in una gara che non ha mai offerto vantaggi in doppia cifra. La Proger vede il baratro e ormai sembra inevitabile o quasi incassare la seconda sconfitta interna di fila. Solo la disperazione e una buona preghiera muovono la mano di Paesano che trova la realizzazione da tre. Crockett avrebbe la possibilità di riportare la sua squadra a +5 ma sbaglia due tiri liberi offrendo a Chieti la possibilità di pareggiare grazie a tre tiri liberi concessi a Sergio, che ne realizza però solo due. Tortona sbaglia il tiro ed offre alla Proger ancora un’occasione di sorpasso. Fallo su Sollazzo che a – 1’01″ centra, tra la disperazione dei tanti, solo uno dei due tiri liberi a sua disposizione. Parità ma dura poco perché Losi a sua volta riporta avanti gli ospiti con altri due tiri liberi (69-71). Continua il tirassegno dalla lunetta e questa volta è Palermo ad impattare con due centri (71-71). La palla scotta e gli ospiti nel catino ribollente del PalaTricalle non arrivano al tiro, mandando la palla out. Undici secondi e cinquantotto decimi a disposizione delle Furie per andare a punti. Vivere o morire. Palla a Sollazzo che palleggia attendendo lo scorrere dei secondi. Quando Adam parte, tentando l’ennesimo scivolamento a canestro. la difesa ospite si chiude a riccio su di lui che frena, si inarca in sospensione e finalmente tira. Canestro al suono della sirena, coperta da un boato così fragoroso da far tremare i muri perimetrali del Palazzetto. Tutti addosso a Sollazzo, coperto dall’abbraccio dei compagni e dall’entusiasmo di un pubblico delirante di gioia quanto incredulo. Due punti che valgono platino e che alla fine potrebbero pesare non poco nell’economia della classifica finale delle Furie. Prendere e mettere in carniere, please ! Verranno tempi migliori, si spera e con essi un gioco più fluido e qualche sicurezza in più su cui contare senza dover ricorrere a finali così altamente rischiosi. I quarto (13-19) La Proger, priva del capitano Cardillo, parte con una buona intensità difensiva ma non con altrettanta fluidità in attacco, garantita inizialmente solo dall’asse Sollazzo-Ancellotti. Si spadella da una parte e dall’altra e a metà quarto il risultato è ancora fermo sull’8-6 per i padroni di casa. Chieti dimentica per quattro minuti abbondanti la via del canestro e questo permette a un Tortona ordinato ma non trascendentale di passare in vantaggio e di operare un break di 13-3. La solita bambola di primo quarto fortunatamente chiuso da Sollazzo con due punti un entrata. Primo quarto decisamente opaco per la Proger, con Saffold, in campo per 9′ filati, impalpabile e assente “more solito”. II quarto (35-36) Si rientra con un quintetto di corsa e grinta, fuori Saffold e Sergio e dentro Di Emidio e Paesano. I cambi pagano ed è soprattutto il giovane centro romano a dare la scossa giusta che serve a rimettere in carreggiata Chieti. Bastano 2’39″ per impattare sul 21-21, la Proger gioca a ritmo di palleggio doppio rispetto al primo quarto e mette la freccia del sorpasso, andando avanti di cinque (30-25). Manca però la continuità, anzi manca Sollazzo, che va in panchina a riposarsi. È di nuovo buio pesto per la Proger. Gli ospiti piazzano a loro volta un 11-0 che rovescia ancora le sorti della partita (30-36), mandando in depressione il pubblico teatino. A -2′ rientrano sul parquet Sergio e Saffold ma sono Sollazzo e Monaldi con due soluzioni da solisti a ridurre lo svantaggio ad una sola lunghezza prima del suono della sirena del riposo. III quarto (52-54) Ripartenza lenta dei padroni di casa ancora una volta lenti e macchinosi. Il solo Monaldi è in grado di offrire un minimo di incisività in attacco e comunque tanto basta a Chieti per galleggiare e non imbarcare troppa acqua. Galloway in uno scontro fortuito con Sergio sotto canestro si fa male ed esce dalla partita. La gara è brutta, si procede a strappi e l’arbitraggio si adegua al contesto, mostrando una serie di errori da collezione. Si fischia a casaccio e due arbitri su tre non ne imbroccano una. Tortona ne approfitta e a -2’27″ dal termine del terzo quarto torna avanti di sei (46-52). A fil di sirena Di Emidio centra da tre e mette dentro un tiro libero supplementare, questo permette a Chieti di chiudere con solo due punti di svantaggio. IV quarto (73-71) Fasi di gioco ancora concitate e controverse in avvio del quarto finale senza che nessuna delle due contendenti sia in grado di prendere il volo. Conduce Tortona ma Chieti non si stacca, rimanendo sempre in scia. Si continua a fischiare a più non posso e questo comporta che sia Tortona che la Proger arrivino in un amen a quota quattro falli. Monaldi è il più penalizzato e gravato del quarto fallo è costretto per carità di patria a stare in campo. Si allenta un po’ la difesa dei teatini e questo offre lo spunto agli ospiti per ritornare ancora avanti di sei lunghezze a metà quarto (59-65). La Proger sbanda … ma il finale come raccontato è tutto suo. Vincere aiuta a vincere, tutto vero, nella speranza che questa squadra, alla vigilia del trittico Roseto-Matera-Latina, possa trovare nella calza della Befana la tranquillità di inizio campionato e magari … un rinforzo da inserire nel roster di Cedro Galli. PROGER CHIETI – ORSI TORTONA 73-71 Proger Chieti: 73 Palermo 12, Di Emidio 6, Marchetti, Paesano 3, Ancellotti 14, Sergio 7, Monaldi 15, Di Giacomo, Saffold, Sollazzo 166. Coach: Massimo Galli. Orsi Tortona: 71 Rotondo 12, Gioria, Venuto 0, Simoncelli 11, Strotz , Losi 10, Crockett 16, Valenti 6, Tavernari 6, Galloway 6. Coach: Demis Cavina. Arbitri: Francesco Terranova di Ferrara, Daniele Yang Yao di Vigasio (VR), Leonardo Furlan di Abano Terme (PD).
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